Camminare fa bene?
I dolori e le problematiche di postura sono dovute al modo sbagliato di camminare, ma è possibile eliminarle in modo efficace e veloce, imparando a camminare bene.
Ecco come.
Per molti, camminare ha come unico scopo l’atto di spostarsi da un punto ad un’altro con l’uso delle gambe.
Non danno importanza alla coordinazione, alla postura, all’ attività muscolare e articolare. Basta spostarsi. E se poi, con il passare degli anni, vengono fuori dei problemi di scarso tono muscolare o di dolori o artrosi, si può sempre incolpare l’età che avanza o i traumi del passato… e non l’uso scorretto che abbiamo fatto del nostro corpo.
Le persone anziane che ora camminano con passo incerto, le spalle curve e lo sguardo rivolto al terreno qualche metro davanti ai loro piedi, nei decenni passati si muovevano bene? Possiamo pensare che, utilizzando il corpo in modo anomalo, si siano allenati per arrivare a quel tipo di postura e abilità di movimento?
In osteopatia si dice che
“la forma crea la funzione e la funzione modifica la forma.”
Ovvero:
“se adoperi nel modo corretto le strutture che hai a disposizione, queste si manterranno nel tempo senza modificarsi anatomicamente e funzionalmente”
Naturalmente traumi esclusi.
La natura ci ha dato la possibilità di rimanere in forma, e noi spesso, per ignoranza o per pigrizia, facciamo di tutto per rimanere in uno stato che non è proprio possibile chiamare benessere.
Si possono riconoscere le cause ed eliminare il dolore futuro prima che si manifesti o, ancora meglio, prima che si creino danni?
Esiste un manuale preciso ma possiamo avere come riferimento, le sensazioni generate dal nostro corpo che ci dicono se ci muoviamo bene o male solamente in base alla leggerezza ed elasticità che proviamo oppure alla loro mancanza quando avvertiamo pesantezza e rigidità.
Chi ha mai messo in dubbio che il suo modo di muoversi e camminare fosse sbagliato?
Camminare fa bene? Sì. Camminiamo bene? I nostri figli sanno farlo? Oppure camminano come camminava il nonno che ora è tutto dolorante e acciaccato? È possibile pensare che il loro modo di muoversi li porterà a stare male in futuro?
Facciamo una prima considerazione: se guardiamo lo stato dei muscoli addominali, dei glutei e delle spalle e questi sono quasi inesistenti significa che non li utilizziamo a dovere e quindi il corpo non è sostenuto come dovrebbe.
Una delle dimostrazioni di questa mancanza di sostegno è la presenza di curvature anomale della schiena, di una spalla più alta o troppo in avanti. Inoltre l’appoggio del piede a terra non avviene sul calcagno, ma tramite la parte anteriore del piede.
Se ti venisse da dire: “Io sono fatto così”, posso affermare che è una grossa castroneria. La verità è che ti sei allenato da una vita per diventare così, muovendoti in modo tale da alterare la tua forma muscolare e posturale.
È correggibile una situazione di questo genere? Da che età e fino a quale età?
Ultimamente mio padre, 90 anni compiuti il 26 febbraio 2018, mi ha dato la dimostrazione che nonostante la sua schiena rigida, con mezzora di camminata al giorno ad inizio mattina e un po’ di attenzione nel resto della giornata, riesce a camminare molto più eretto di quanto facesse solo sei mesi fa.
Per gli under 50 è ancora più facile, solo il tempo necessario a tonificare muscoli a riposo da troppo tempo.
Camminare fa bene, anche meglio della palestra
Perché la camminata e non gli esercizi specifici in palestra? Perché i muscoli sopra citati hanno bisogno di un allenamento continuo, di moltissime micro contrazioni durante tutto l’arco della giornata, 365 giorni l’anno.
È così che avviene in natura e nei paesi africani, dove tutti hanno un bel fisico senza l’uso di attrezzature ginniche. Noi utilizziamo poco i nostri muscoli per spostarci, mentre loro ne fanno un uso continuo, camminando per chilometri a piedi scalzi.
Noi, in palestra potenziamo pochi muscoli alla volta e per tempi brevi, poi in genere da una sessione all’altra li lasciamo inutilizzati. Questo è il motivo per cui, una volta sospesa la palestra, tendono a tornare allo stato iniziale di ipotonia.
Mio padre ha modificato il movimento e la posizione delle braccia, in modo tale da attivare la muscolatura paravertebrale, che ha provveduto a riportarlo molto più vicino all’ asse verticale. Utilizzando solo i passi fatti durante la giornata.
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